Corso di contrappunto e fuga

"L'essenza del meccanismo contrappuntistico è definita dal suo nome stesso : punto contra punto, ossia l’arte di fondere, equilibrare figure dissimili per elevazione, direzione e durata in un tutto ar­monico, melodico e ritmico. Ma più che rifarne la ormai notissima storia, ci preme chiarire la funzione che disimpegna in ausilio di qualunque manifestazione musicale, funzione da molti non ben compresa. Anche persone che si sono per anni amorevolmente interessate di musica, hanno la singolare con­vinzione che il contrappuntista sia una sorta di mago dal cervello fervido e dal cuore arido, un erudito privo di qualsiasi potenza immaginativa, che passa il suo miglior tempo ad accozzare note più per il pia­ cere degli occhi che dell’animo. A questa brava gente non passa neanche lontanamente pel capo l’idea che Mozart, Beethoven, Rossi­ni, Verdi ed altri grandi compositori, possano essere stati dei forti contrappuntisti! Qualcosa come sup­ porre che Foscolo, Leopardi e Carducci sapessero poco di rettorica e meno di grammatica.[.]Ben lo sapeva Giuseppe Verdi quando insegnava ai giovani : « Esercitatevi nella fuga costantemente, tenacemente, fino alla sazietà e fino che la vostra mano sia diventata franca e forte a piegare la nota al voler vostro. Imparerete così a comporre con sicurezza, a disporre bene le parti ed a modulare senza affettazione.[.]Ogni nostro commento è superfluo. Noi ci auguriamo che lo studioso, che sia sorretto da intendi­ menti elevati, sappia leggerle e farsene suo comandamento."